La teoria dell'evoluzione di Charles Darwin è basata sui seguenti assunti:
- variabilità intraspecifica: gli individui di ciascuna specie differiscono tra loro;
- lotta per l'esistenza: le risorse di cui gli organismi hanno bisogno per vivere e riprodursi sono limitate, perciò gli esseri viventi entrano in competizione tra loro
- sopravvivenza dei più adatti: alcuni individui hanno caratteristiche (ereditate dai genitori o acquisite casualmente a causa di mutazioni genetiche) che li rendono competitori più abili, cioè meglio adattati all'ambiente: perciò essi hanno il sopravvento nella lotta per l'esistenza
- selezione naturale: soltanto gli individui meglio adattati all'ambiente sopravvivono abbastanza da riprodursi e passare ai figli le proprie caratteristiche;
- nascita di nuove specie: l'accumulo di mutazioni vantaggiose fa comparire caratteri nuovi: le generazioni successive differiscono sempre più dalla popolazione di partenza, tanto che può avere origine una nuova specie;
- estinzione di specie: quando le condizioni ambientali cambiano una specie può scomparire, se non è abbastanza numerosa o se non c'è tempo sufficiente perché si sviluppino adattamenti al nuovo habitat.
Precedentemente alla teoria di Darwin era in voga un'altra teoria dell'evoluzione formulata da Jean Baptiste Lamarck.
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