lunedì 11 giugno 2018

La teoria dell'evoluzione (in sintesi)

La teoria dell'evoluzione di Charles Darwin è basata sui seguenti assunti:

  • variabilità intraspecifica: gli individui di ciascuna specie differiscono tra loro;
  • lotta per l'esistenza: le risorse di cui gli organismi hanno bisogno per vivere e riprodursi sono limitate, perciò gli esseri viventi entrano in competizione tra loro
  • sopravvivenza dei più adatti: alcuni individui hanno caratteristiche (ereditate dai genitori o acquisite casualmente a causa di mutazioni genetiche) che li rendono competitori più abili, cioè meglio adattati all'ambiente: perciò essi hanno il sopravvento nella lotta per l'esistenza
  • selezione naturale: soltanto gli individui meglio adattati all'ambiente sopravvivono abbastanza da riprodursi e passare ai figli le proprie caratteristiche;
  • nascita di nuove specie: l'accumulo di mutazioni vantaggiose fa comparire caratteri nuovi: le generazioni successive differiscono sempre più dalla popolazione di partenza, tanto che può avere origine una nuova specie;
  • estinzione di specie: quando le condizioni ambientali cambiano una specie può scomparire, se non è abbastanza numerosa o se non c'è tempo sufficiente perché si sviluppino adattamenti al nuovo habitat.
Precedentemente alla teoria di Darwin era in voga un'altra teoria dell'evoluzione formulata da Jean Baptiste Lamarck.
L'esempio del collo della giraffa illustra bene le differenze tra la teoria dell'evoluzione di Darwin e quella di Lamarck.









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