martedì 12 dicembre 2017
Appunti sull'energia
Per ripassare i concetti fondamentali su:
1) Lavoro
2) Potenza
3) Conservazione energia meccanica
https://www.slideshare.net/MarcoManzardo/energia-72900377
L'energia nucleare
L’energia
nucleare
Con energia
nucleare (detta
anche energia
atomica),
si intendono tutti quei fenomeni in cui si ha produzione di
energia in seguito a trasformazioni nei nuclei atomici: tali
trasformazioni sono dette reazioni nucleari.
L'energia
nucleare è una forma di energia che deriva da profonde modifiche
della struttura stessa della materia. Insieme alle fonti rinnovabili
e le fonti
fossili,
è una fonte
di energia primaria,
ovvero è presente in natura
e
non deriva dalla trasformazione di un'altra forma di energia.
Benché
inoltre rappresenti in gran parte una forma di energia pulita dal
punto di vista delle emissioni di anidride
carbonica (CO2)
in atmosfera,
presenta diversi altri problemi ambientali e di pubblica sicurezza
per quanto riguarda i fenomeni connessi alla radioattività attraverso
le scorie
radioattive.
La
fissione nucleare
La
fissione
nucleare consiste
nella disintegrazione del nucleo dell’atomo
di Uranio 235,
per mezzo di piccolissime particelle (neutroni) che lo colpiscono e
lo spezzano in due nuclei più leggeri, il
Bario (Ba) e il kripton (Kr).
I
prodotti della fissione
hanno una massa più piccola di quella del nucleo originale: ciò
significa che, durante il processo, una parte della materia si è
trasformata in energia,
secondo
l’equazione di Einstein:
E
= mc2
dove
m è la differenza tra la massa dei reagenti (neutrone e nucleo di
Uranio 235) e quella dei prodotti e c è la velocità della luce
(300.000 km/s). Pur assumendo “m” un valore piccolissimo la
quantità di energia generata è comunque considerevole in quanto la
velocità della luce è elevatissima.
Se
la quantità di
materiale fissile (Uranio
235)
è sufficiente, durante la fissione si liberano altri neutroni
capaci, a loro volta, di colpire nuovi nuclei, e così via: si
innesta una reazione a catena che può essere tenuta sotto controllo
(vedi
video sulla fissione)
Le
trasformazioni di energia in una centrale nucleare sono le seguenti:
-
attraverso la reazione nucleare l’energia nucleare si trasforma in energia termica (calore);
-
il calore riscalda l’acqua che circonda il nucleo del reattore e la trasforma in vapore surriscaldato che mette in rotazione una turbina producendo energia meccanica;
-
la turbina è collegata ad un alternatore che trasforma l’energia meccanica in energia elettrica.
Durante
le reazioni nucleari sono prodotti degli elementi pericolosi detti
scorie radioattive. Tali elementi emettono radiazioni, ovvero onde
elettromagnetiche ad alta energia, che provocano gravi danni agli
organismi viventi, modifiche del DNA e tumori.
Per
questo tali scorie vengono racchiuse in capsule di vetro o ceramica
rivestite di acciaio e conservate nella centrale.
La
fuoriuscita di radiazioni avvenute nel disastro di Chernobyl (1986) e
più recentemente a Fukushima (2010) hanno provocato seri danni
ambientali i cui effetti saranno riscontrabili ancora per moltissimo
tempo.
La fusione nucleare
La
fusione è il processo attraverso cui due nuclei leggeri (deuterio)
danno origine a un nucleo più pesante (elio); in tale reazione si ha
produzione di energia perché la massa del nucleo prodotto è minore
della massa dei due nuclei reagenti.
Questa
reazione avviene normalmente nelle stelle in quanto necessita di
altissime temperature per poter avvenire (milioni di gradi). Da
questo si capisce come questo tipo di reazione sia ottenibile per il
momento solo in laboratorio, mentre la produzione su larga scala è
ovviamente ostacolata da enormi problemi tecnici, primo fra tutti la
possibilità di ottenere tali elevate temperature.
Fusione fredda
Per chi fosse interessato...
Per chi fosse interessato...
martedì 13 giugno 2017
Un esercizio di genetica con soluzione
Le lentiggini sono
una caratteristica determinata da un allele recessivo (l), l’assenza
di lentiggini è determinata da un allele dominante (L). Rappresenta
con tabelle a doppia entrata (quadrati di Punnet) i seguenti incroci
e indica, per ciascuno, la probabilità di nascita in percentuale
(e/o in frazione) di figli con lentiggini e di figli senza
lentiggini:
- i genitori sono eterozigoti.
- i genitori sono uno omozigote recessivo, l’altro omozigote dominante.
- i genitori hanno entrambi le lentiggini
- un genitore ha le lentiggini e l’altro è eterozigote.
Soluzione
a)
75
% di figli con lentiggini: 25% omozigoti dominanti (LL) e 50 %
eterozigoti (Ll)
25%
di figli senza lentiggini: omozigoti recessivi (ll)
b)
100
% di figli senza lentiggini: etereozigoti (Ll)
c)
100
% di figli con lentiggini: 100% omozigoti recessivi (ll)
d)
50
% di figli con lentiggini: eterozigoti (Ll)
50%
di figli senza lentiggini: omozigoti recessivi (ll)
Esempio di prova d'esame di matematica
Per i ragazzi della III F
PROVA DI
MATEMATICA
Quesito
1
Riduci
alla forma normale, risolvi e verifica le seguenti equazioni:
c) TROVARE, IMPOSTANDO UN’EQUAZIONE, UN NUMERO CHE ADDIZIONATO CON LA SUA METÀ DÀ PER RISULTATO 9
Quesito
2.
a)
Fissato un sistema di riferimento cartesiano Oxy e assunta sui due
assi l'unità di misura di un centimetro, disegna il poligono che ha
per vertici i punti:
A(-4;-2)
B(2;-2) C(2;6)
D(-4;6)
b)
Che tipo di poligono ottieni?
c)
Calcola perimetro e area del poligono ottenuto.
d)
Calcola la diagonale del poligono ottenuto.
Quesito
3
PARTE A
Un prisma retto ha
per base un quadrato con lo spigolo di 5 cm ed è alto 16 cm. Risolvi
il problema tenendo conto delle seguenti richieste:
a) Fai un disegno
del solido;
In seguito calcola:
c) la superficie
laterale del prisma;
d) la superficie
totale del prisma;
e) il volume del
prisma
PARTE B
Considera ora una
piramide regolare quadrangolare la cui base ha lo spigolo di 10 cm.
Sappiamo che tale piramide è equivalente al prisma già considerato
nella parte A. Risolvi il problema tenendo conto delle seguenti
richieste:
f) Fai un disegno
del solido;
In seguito calcola:
h) l’area di base
della piramide
i) l’altezza
della piramide;
l) la misura
dell’apotema;
m) la superficie
laterale della piramide;
n) la superficie
totale della piramide.
Quesito
4
Un aereo percorre 1600 km
in 2h. Quale sarà la sua velocità?
Mantenendo costante la
velocità, quale distanza percorrerà in 5h, 7h, 9h e 10h?
a) Costruisci una tabella
di valori indicando il tempo con x e lo spazio con y.
b) Traccia su un piano
cartesiano il grafico cartesiano che si riferisce al suddetto moto.
c) Scrivi la legge che
lega le due variabili.
d) Essendo costante la
velocità, che tipo di proporzionalità esiste tra lo spazio e il
tempo?
e) Che tipo di grafico hai
ottenuto?
Quesito 5
Nell’uomo gli
occhi scuri (S)
sono dominanti rispetto agli occhi chiari (s).
Rappresenta con il quadrato di Punnett i seguenti incroci e indica,
per ciascuno, la probabilità di nascita in percentuale (e/o in
frazione) di figli con gli occhi scuri e di figli con gli occhi
chiari:
a) i genitori sono
eterozigoti.
b) i genitori sono
uno omozigote recessivo, l’altro omozigote dominante.
c) i genitori hanno
entrambi gli occhi chiari
d) i genitori sono
uno omozigote recessivo , l’altro eterozigote.
lunedì 5 giugno 2017
Esercizi di recupero di geometria IF
1. Calcola l'ampiezza dei
due angoli A e B in ciascuno dei seguenti casi:
a) A+B = 60°, A = 2B b) A-B = 30°, A=4B
2. Vero o falso? Motiva
sul foglio la tua scelta.
a) Se due angoli sono
supplementari, sono sempre acuti [V][F]
b) Due angoli acuti
possono essere supplementari [V][F]
c) Due angoli adiacenti
sono sempre supplementari [V][F]
3. Con riferimento alla figura scrivi
quanto valgono gli angoli incogniti
4. Completa:
a) un quadrilatero ha
…........... diagonali
b) il quadrilatero avente
una coppia di lati opposti paralleli si
chiama...................................
c) la somma degli angoli
interni di un quadrilatero è …...........
5. Un parallelogramma ha
il perimetro di 80 cm e un lato di 10 cm. Calcola la lunghezza dei
lati del paralleogramma.
domenica 28 maggio 2017
Matematica e Musica
Per i ragazzi della II F
Abbiamo visto che una delle discipline che Pitagora insegnava nella sua scuola era la musica; ma, potreste chiedervi: cosa c'entra la musica con la matematica?
“do,
re, mi, fa, sol, la, si” sono le note musicali; dove sono le
frazioni?
Pensate
alla chitarra, al violino, al mandolino, .... Per produrre un suono
con uno di questi strumenti si pizzica una corda: si vede allora la
corda vibrare e, contemporaneamente, si ode un suono.
"Il
suono è vibrazione"
Anche
senza avere uno strumento musicale, ve ne potete rendere conto con un
semplice esperimento: prendete un pezzo di spago sottile ma
resistente, o meglio un filo di nylon, lungo circa 90 centimetri.
Fissatene
una estremità, per esempio, alla maniglia di una porta, e, tenendo
lo spago ben teso con la mano sinistra, pizzicatelo con la destra:
sentirete un suono grave.
Adesso,
tirate di più lo spago, e pizzicate ancora: il suono è più acuto
del precedente.
Poi,
partendo dalle condizioni della prima esperienza, riducete la
lunghezza dello spago a 1/3,
fate cioè in modo che sia lungo circa 30 centimetri. Ripetete
l’esperimento: udirete un suono più acuto di quello che si aveva
con lo spago lungo.
Con
questi esperimenti ci si rende conto che ci sono due modi per
ottenere un suono più acuto: tendere lo spago di più o scorciarlo.
Perché
il suono risulta più acuto? Che cosa accade in questi due casi?
Accade che aumenta il numero delle vibrazioni al secondo, e
l’altezza del suono — essere grave o acuto — dipende dal numero
delle vibrazioni.
Più
questo numero è grande e più il suono è acuto.
Arriviamo
adesso alla matematica attraverso esperimenti più precisi.
Prendiamo
tante corde dello stesso materiale e ugualmente tese. Se sono della
stessa lunghezza, quando le pizzico, per esempio nel punto di mezzo,
odo lo stesso suono; ma se una corda è più corta, il suono risulta
più acuto.
Partiamo
da una corda AB
se
la riduco esattamente a metà ho la corda CD
e
accade che il numero delle vibrazioni diventa esattamente il doppio
(si può misurare con degli apparecchi speciali). Bene, il suono che
si ode è più acuto di quello dato da AB, ma dà la stessa
sensazione sonora: è un suono “uguale”.
Ora
invece, scorciamo la corda ma senza dividerla proprio a metà;
facciamone per esempio i 2/3
otterremo
la corda EF
Ripetiamo
l’esperimento: si produrrà un suono che dà una sensazione diversa
da quella di prima.
E
chiaro che potrei scorciare la corda a piacere, e avere così
infinite note. Ma l’orecchio umano non distinguerebbe tutti questi
suoni.
Si
è trovato che basta scorciare la corda in
7 modi diversi per
avere sensazioni sonore diverse. Alle 7 lunghezze della corda
corrispondono 7 diversi numeri di vibrazione della corda, e, dunque,
7 suoni diversi: le
7 note musicali. Si va di 7 in 7, di ottava in
ottava.
Suonando
la lira, nel 500
a.C.,
Pitagora aveva
scoperto questo, anzi... molto più di questo: aveva scoperto la
scala naturale.
La scala naturale è composta di 7 suoni diversi, cioè di 7 note che
furono poi chiamate do,
re, mi, fa, sol, la, si.
Queste note corrispondono a determinate lunghezze della corda. Ecco
come si ottiene il re:
se il do di
un’ottava, cioè di una certa altezza, si ottiene da una corda
lunga “1”, il re si
ottiene da una corda lunga gli 8/9 della corda che dà il do
Ciò
significa che il numero
delle vibrazioni della
corda che da il re è
i 9/8 del
numero delle vibrazioni del do (ricordatevi:
se scorcio la corda, il numero delle vibrazioni aumenta, e
precisamente se la corda diventa la metà, il numero delle vibrazioni
raddoppia; se diventa un terzo, il numero delle vibrazioni triplica;
se diventa gli 8/9, il numero delle vibrazioni diventai i 9/8) cioè:
la
lunghezza della corda e il numero di vibrazioni sono grandezze
inversamente proporzionali
Per
ottenere il mi,
partendo sempre dalla corda “1” corrispondente al do,
bisogna prenderne i 4/5
Il mi corrisponde
dunque a un numero di vibrazioni uguali ai 5/4 delle vibrazioni
del do.
Ecco
le sette note con indicato, in corrispondenza, il numero delle
vibrazioni:
note
do
re
mi
fa
sol
la
si
n°
vibraz.
1
9/8
5/4
4/3
3/2
5/3
15/8
Abbiamo
confrontato tutte le note con il do e,
per semplicità, abbiamo fissato uguale a 1 il
numero delle vibrazioni del do.
Ma, per convenzione, tutte le note si riportano al la,
al suono cioè che si ottiene pizzicando una corda di lunghezza tale
da compiere 440
vibrazioni al secondo.
Allora,
il numero delle vibrazioni delle altre note sarà (tenete presente il
quadro delle note e del numero di vibrazioni che abbiamo scritto
prima):
do =
3/5 * 440 = 264
re =
9/8 do =
9/8 * 264 = 297
mi =
5/4 do =
5/4 * 264 = 330
fa =
4/3 do =
4/3 * 264 = 352
sol =
3/2 do =
3/2 * 264 = 396
la =
440
si =
15/8 do =
15/8 * 264 = 495
Molti
secoli sono passati dal tempo di Pitagora che è stato il primo a
capire la relazione musica-numero. Variazioni e perfezionamenti
sono stati apportati alla scala naturale, ma lo stretto rapporto fra
musica e numero rimane sempre. Quando suonate la chitarra,
assieme al suono, voi, senza accorgervene, fate della matematica!
Si è trovato che basta scorciare la corda in 7 modi diversi per avere sensazioni sonore diverse. Alle 7 lunghezze della corda corrispondono 7 diversi numeri di vibrazione della corda, e, dunque, 7 suoni diversi: le 7 note musicali. Si va di 7 in 7, di ottava in ottava.
note
do
re
mi
fa
sol
la
si
n°
vibraz.
1
9/8
5/4
4/3
3/2
5/3
15/8
Da "Numeri" di Emma Castelnuovo
Esercizi di geometria solida sui poliedri
Per i ragazzi della IIIF
Alcuni esercizi per esercitarsi in vista della verifica di geometria
Esercizi sui Prismi
1. Un prisma alto 9 cm ha per base un triangolo isoscele che ha l’altezza relativa alla base di 8 cm e i lati obliqui di 10 cm. Calcola la misura della superficie totale e del volume del solido.
Soluzione
Dati e Incognite
h = 9 cm (altezza del prisma)
h_B = 8 cm (altezza relativa alla base b del triangolo di base)
l = 10 cm (lato obliquo del triangolo di base)
S_T = ?
V = ?
Per prima cosa calcoliamo attraverso il teorema di Pitagora la base del triangolo isoscele:
Area di base:
Perimetro di base:
p_B = b + 2l = 12 +20 cm = 32 cm
La superficie di base:
La superficie laterale:
La superficie totale quindi è:
Il volume:
2. Un prisma retto ha per base un rombo il cui perimetro è di 12 cm e la cui diagonale minore misura 3,6 cm. Sapendo che l’area laterale è di 60 cm2 , calcola l’area totale del prisma.
Esercizi sulla Piramide
1. Una piramide retta a base quadrangolare ha il perimetro di base di 120 cm e ha una altezza di 20 cm. Sapendo che la piramide è di alluminio (ps = 2,7 g/cm3 ), calcolane la sua superficie totale, il volume e il peso.
2. Un quadrato ha il lato che misura 14 cm ed è la base di una piramide di marmo (p.s. 2,8 g/cm3 ) la cui altezza misura 24 cm. Calcola: a) la misura del perimetro e dell’area del quadrato; b) il volume e il peso della piramide; c) l’area della superficie totale della piramide; d) l’area della superficie totale del parallelepipedo rettangolo equivalente alla piramide e avente le dimensioni di base di 8 cm e 28 cm
Alcuni esercizi per esercitarsi in vista della verifica di geometria
Esercizi sui Prismi
1. Un prisma alto 9 cm ha per base un triangolo isoscele che ha l’altezza relativa alla base di 8 cm e i lati obliqui di 10 cm. Calcola la misura della superficie totale e del volume del solido.
Soluzione
Dati e Incognite
h = 9 cm (altezza del prisma)
h_B = 8 cm (altezza relativa alla base b del triangolo di base)
l = 10 cm (lato obliquo del triangolo di base)
S_T = ?
V = ?
Per prima cosa calcoliamo attraverso il teorema di Pitagora la base del triangolo isoscele:
Area di base:
Perimetro di base:
p_B = b + 2l = 12 +20 cm = 32 cm
La superficie di base:
La superficie laterale:
La superficie totale quindi è:
Il volume:
2. Un prisma retto ha per base un rombo il cui perimetro è di 12 cm e la cui diagonale minore misura 3,6 cm. Sapendo che l’area laterale è di 60 cm2 , calcola l’area totale del prisma.
Esercizi sulla Piramide
1. Una piramide retta a base quadrangolare ha il perimetro di base di 120 cm e ha una altezza di 20 cm. Sapendo che la piramide è di alluminio (ps = 2,7 g/cm3 ), calcolane la sua superficie totale, il volume e il peso.
2. Un quadrato ha il lato che misura 14 cm ed è la base di una piramide di marmo (p.s. 2,8 g/cm3 ) la cui altezza misura 24 cm. Calcola: a) la misura del perimetro e dell’area del quadrato; b) il volume e il peso della piramide; c) l’area della superficie totale della piramide; d) l’area della superficie totale del parallelepipedo rettangolo equivalente alla piramide e avente le dimensioni di base di 8 cm e 28 cm
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